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Gli uomini e le donne protagonisti di questi venti racconti sono persone normali: insegnanti, portinai, impiegati, assistenti sociali, muratori, ragazzi. La loro normalità, però, ci appare instabile e fragile, sempre sull'orlo di precipitare nel dramma. Se non è il destino a beffarsi dei protagonisti, trasformati in tragiche vittime di calcoli azzardati o ignari colpevoli di delitti orchestrati da altri, sono loro stessi a mettere a rischio la propria quotidianità, perseguitati dall'urgenza di uscirne, per diventare qualcuno o qualcosa di più o di diverso. Eppure, il narratore di queste storie, ci dice che c'è un modo di vivere serenamente la propria quotidianità, magari senza essere degli eroi, come Toni, il protagonista dell'omologo racconto: basterebbe, ad esempio, cucinare un buon pranzo domenicale in famiglia, filosofeggiando con le pentole. Senza trascurare di fornire le ricette dei piatti al lettore.